Fotografare l’arte è difficile e per questo esistono fotografi la cui professionalità è in maniera specifica votata a questo uso della riproduzione.  Gilberto Urbinati fotografa dipinti e sculture per una passione doppia: per la fotografia e per l’opera d’arte.  Il lavoro maniacale di Gilberto è sempre alla ricerca della perfezione, compresa la parte di postproduzione curata in maniera molto meticolosa.

Giulio Zavatta 

 

Il libro “I crocifissi lignei riminesi”  è corredato da uno stupendo apparato iconografico, frutto della campagna fotografica realizzata da Gilberto Urbinati, che in alcuni casi – non sembri azzardato – rende alcuni crocifissi più belli e “veri” che in originale grazie al gioco di luci, alle inquadrature e alla possibilità di stare “faccia a faccia” con l’opera.

Paolo Guiducci (Il Ponte – 4 Novembre 2012)

 

‘Delle cose notabili di Rimini’ è una guida storico-artistica della città scritta a metà ‘700 da Gianfrancesco Buonamici e mai pubblicata. Ne esce oggi la prima edizione critica a cura di Patrizia Alunni, con un repertorio fotografico d’eccezione opera di Gilberto Urbinati.

Giovanni Mazzaferro

 

Lo sguardo di Gilberto Urbinati si posa sui luoghi in cui vive, ne riconosce la ricchezza di forme e colori e li incornicia attraverso la fotografia. Lo scatto di Urbinati coglie la bellezza del quotidiano, ne prende una piccola parte e la restituisce a noi rinnovata, senza aggiungerle nulla, semplicemente esaltandola nelle sue potenzialità suggestive, quelle che consentono a “meri” dettagli della materia di comunicare qualcosa che va oltre il tangibile. Nelle sue fotografie la luce anima i soggetti, i colori dialogano in una composizione mai casuale, e il silenzio fa il resto: attraversa le immagini come una presenza costante che rende ogni momento e ogni luogo degno di rispetto, offerto alla contemplazione.

Miriam Fusconi

 

Scorci urbani ripresi da prospettive inconsuete, figure geometriche che riecheggiano l’astrattismo. A ingannare l’occhio sono sguardi d’avanguardia su dettagli vergini, intoccati, di luoghi e monumenti abusati proprio dalla stessa vista. Il campo si stringe, l’inquadratura si avvicina e trasforma in particolari inediti, in nuova immagine, luoghi palesemente noti.

Carlotta Frenquellucci

 

Una consuetudine annosa con il Museo della Città di Rimini, ha educato lo sguardo di Gilberto Urbinati, fotografo, a una crescente selezione formale, a un’esigenza irrinunciabile di eleganza, di puntigliosa ricerca estetica, a un’indagine faticosa che trova la propria ricompensa nella riscoperta improvvisa di uno squarcio di bellezza impensata o di un dettaglio rapinoso

Alessandro Giovanardi

 

Gilberto Urbinati posa lo sguardo sulla quotidianità, osservandola da prospettive originali per trovarne il lato nascosto. La sua fotografia non riproduce la realtà, la trasforma, estraendo particolari dal contesto per generare forme nuove. Raccoglie immagini per incorniciare emozioni ispirate da luci, forme e colori.

Paolo Merisi

 

Le cartoline di Gilberto Urbinati sono una meraviglia, un inno alla luce e alla materia, in cui Rimini si rivela una città solare, fascinosa e con monumenti storici imperdibili.

Sabrina Raggini

 

Le cartoline si fanno opere d’arte. Gilberto Urbinati ha fissato in magici scatti i monumenti di Rimini catturandone l’essenza tra luce e storia.

Alessandro Carli (La Voce di Romagna – 23 Gennaio 2013)

 

Dear Mr. Urbinati, your edition of Buonamici is truly first-rate and I think you will enjoy a great success with it.

Michael Shamansky   (Importer of European Publications in the Fine Arts)